DISSOCIAZIONE ELEMENTARE di Silvia Gelosi (Arcipelago itaca; ISBN: 979 12 80139 47 4; MARI INTERNI – Collana diretta da Danilo Mandolini; prefazione di Gian Mario Villalta; pagg. 88; € 15,00).
La scheda del volume è scaricabile qui:
Sabato 21 settembre alle ore 19 al parco delle fonti di Petriolo (Mc) vi parlerò della poesia, soprattutto quella al femminile con la poetessa Norma Stramucci
In questo luogo magico dialogheremo insieme del “Perché la scrittura e cosa vuol dire”. Ci saranno poi altri poeti: Roberto Marconi, Simone Sanseverinati, Roberto Sagripanti, Marco Plebani, Cinzia Canale e altri.Versi sui fiori, sui calici, sui muri e, in dono, a chi passerà di lì. 💐🌸
Un grazie immenso 💙 a tutta l’organizzazione, a Riccardo , a Roberto , al Premio Pastocchi e a chi ha reso possibile questo evento meraviglioso. Devo ancora trovare le parole giuste per esprimere l’emozione provata. Leggere i testi del librino nel mio luogo del cuore, respirare lo spazio, le cose, è stata una gioia immensa. Grazie a Cristina, i fotografi, Norma, Roberto , Michele per queste foto ricordo e a chi è si è fermato ad ascoltare un po’ di poesia 💙
Sono stati giorni lunghi e negli ultimi mesi non ho avuto molto tempo per raccontarvi tutte le cose che si sono accavallate settimana dopo settimana. Però ecco, ci tengo davvero a condividere con tutti questo progetto che da più di due anni avevo intenzione di realizzare e con l’aiuto di Monica Capozza, finalmente, ha visto il successo e la luce!Ringrazio gli alunni che hanno partecipato, che si sono cimentati in questo tripudio di versi, pur non essendo ancora sicuri da dove iniziare, ringrazio gli insegnanti che li hanno aiutati nella presentazione dei lavori e dei testi, per l’impegno e la pazienza. Ringrazio inoltre l’assessore e il Comune per il supporto.Ma, vorrei dirvi di più, qualche parola magari, su questo concorso di poesia.Perché un concorso di poesia e non una borsa di studio ad esempio?Come già scritto nel bando che era stato presentato a scuola, in ricordo della maestra Rosella Monaldi, dalla sua grande passione per l’insegnamento, dal profondo amore verso tutto ciò che è cultura, […] è nata l’idea di ricordarla, esprimendo i suoi valori attraverso questo concorso di arte e versi.Ma la poesia non è soltanto una forma d’arte, dico io, spesso viene intesa come qualcosa di molto lontano e incomprensibile, in realtà, guardando bene dentro di noi, non vediamo forse una specie di inchiostro che abbiamo in circolo che non vede l’ora di uscire? Attorcigliandosi in una nota sul telefono, o un messaggio che stiamo scrivendo, ad esempio. Troppo spesso invece rimane dentro formando un nodo. Ho preso in prestito le parole di Isabella Leardini, scritte in un libro dal titolo Domare il Drago, dice anche, La poesia è fisica quanto le lacrime o una risata, è un istinto innato della parola, lo stesso che all’inizio ha dato i nomi alle cose e il ritmo alle preghiere. Quando arriva ci attraversa. La poesia dice la verità, ma la dice in modo obliquo, quindi ecco, quando vi dicevo che è un modo di guardarsi dentro, di ascoltarsi, significa non solo dire la nostra verità, vuol dire dirla nel modo più perfetto che conosciamo, vuol dire anche vederla, pronunciarla come in un’altra lingua. Scrivere poesia è una trasformazione.Mi sono presa la libertà di lasciare questi versi, quel giorno, alla platea, tratti dalla raccolta Dissociazione Elementare:“Alcune verità le assorbi lentamente, sono come un veleno a cui non c’è un antidoto. Eppure riesci a salvarti, cambiando sangue ogni due stagioni, addomesticandoti in silenzio, tra l’urto delle cose.”.Possiamo dire, allora, evviva la poesia?🩷
Ringrazio Salvatore Vecchio per avermi reso partecipe di questo suo progetto, un libro di cui ho scritto del suo linguaggio, steso sulla contemporaneità, di questa epoca fatta di ossessioni, che impone il dover essere felici a ogni costo, di quando gli occhi degli altri ci guardano, noi esistiamo, vivendo quindi di stereotipi. In questi versi ci ritroviamo tutti, questo libro ci mostra il fondo oscuro della nostra epoca menzionando la cronaca, l’irriverenza, la cruda realtà intessuta di apparente bellezza, un po’ come il progetto Monarch. 🖤
Abitarmi stanca – Alessandro Assiri . Come si fa ad invecchiare uguali? I suicidi controllati, come dici tu, i pezzi di abbandono sul pavimento lucido, li prende il vuoto, quello che colma il tremore e la nostra chirurgia emotiva interiore. Tutto brucia quando scrivi, non solo i fantasmi, bruciamo noi, le nostre distanze, quello che non possiamo dire a parole e si sfiorisce così, con i rimpianti, ne so qualcosa. Cerchiamo sempre di nominarlo, il dolore, ci costruiamo sopra giri di parole perché, chissà, forse è anche un modo per farlo uscire, o forse no. Spargere la storia di un massacro sembra farci più umani e terribili ma tutto si costruisce, dicono. Come si esorcizza la morte? Non lo so, la memoria si riempie ogni giorno e c’è una tale confusione dentro di noi! Come ci si ascolta? L’unica cosa che so, è che per non dimenticarsi, bisogna mantenere vivo il timbro di voce, fin quando ricorderemo il timbro di quella voce, non saremo mai del tutto soli. . Grazie per questo viaggio sulle cose e sui luoghi comuni resi eterni, in cui si inciampa tutti i giorni senza farci caso. ❤️
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