Del dopo terremoto

 

Disarma questa luce dopo le sei come l’aria calda del giorno prima.
Le facciate delle case specchiano il bianco del cielo spopolato come un’anima senz’angoli a ore.
Tutto può crollare ma noi no.
Tengo stretta ogni trasparenza ogni ferita sovraesposta e cammino sulla linea bianca di confine, attenta a non perdere il sentiero.

©LaScrittoressa

(Paragrafi)
[Appunti del non viaggio]

I tuoi novembre

 

Sempre un passo indietro.
Hai smesso di correre a piedi nudi da un po’, gli abiti lunghi a toccare terra per rallentare i mesi e poi lo sguardo più in basso o poco più su perché hai visto abbastanza perché sei stanca perché grazie ma basta così. Le giornate brevi adesso dilatano il buio, la luce a ore s’innerva tra lo spazio ormai di un solo colore. Piove.
Non è ancora inverno ma non sai quale giacca mettere, non fa freddo fuori solo dentro. Ogni tanto c’è vento speri che non sia per tre giorni, intanto come un giocatore di poker tira le sue carte, foglie morte nel tuo cortile e non ti ascolta quando gli ripeti che non puoi più giocare.

©LaScrittoressa

(Paragrafi)

[Appunti del non viaggio]

Ottobre

 

Ci si divide sempre a metà.
Poi in un momento, che non  sai di preciso quale, cadi, e devi aspettare la stagione successiva, ma adesso le stagioni non sono più come prima, quindi aspetti soltanto po’ più tempo  un po’ più di caldo   un po’ più di sole un po’ più di tempo un po’ più di te che hai perso nei giorni e cerchi di rimontarti, con tutte le sbeccature che può avere un coccio rotto ma in piedi perfettamente.

[©LaScrittoressa]