Tracce

Traccia di ciò che è stato –
una sequenza di parole –
nella mente ogni tanto appare
sotto forma di immagine sfocata
a sinistra, in alto, dove non la tocchi
e di fatto non esiste. Allora
guardi nelle mani,
svanisci anche tu all’ombra
un’estate che inciampa
e un canto di cicale, solo
in lontananza.

 

©LaScrittoressa

Come cerchi di vetro

Un male alle ossa il sentire
non sai dove toccarlo il dolore

ti aggrappi al corrimano
per difesa le parole

e dappertutto addosso il senso
di te che non sei, del posto che devi

un cerchio spinato ed il vetro
rotto su in alto traspare

il silenzio del mondo
che vedi.

©LaScrittoressa

Primavere

 

Rifiorisci
tu
che
come me
trattieni
quel tempo
passato
troppo
in fretta –

(Primavere brevi/sospese/tra colline/sul mare/e piante/che resistono/ai bordi/delle strade/che ti stanno/come casa)

©LaScrittoressa

L’immagine di te

 

Ho l’immagine di te

l’odore di sale, una sera d’estate

in uno spazio piccolo

la cabina vuota, soltanto una rete

un salvagente bianco –

tu che di fronte a me

saresti stato casa –

la mia inadeguatezza diventata resa –

mi tremano le mani

mentre il tuo bacio mi ritrova.

Avremmo dovuto credere

che fuori tutto

avesse cambiato forma

come questo pezzo

di mare fermo –

invece siamo diventati altro –

soltanto occhi stanchi

e giorni d’assenze.

 

 

©LaScrittoressa