Buon Anniversario a loro che

Quarantatre anni più sette più tutti quanti noi, i giorni buoni, quelli difficili, i temporali, i ricordi belli. Per mano, per tutti, sempre, senza dire mai no, perché non so, ma anche noi siamo lo stesso.
Io che non scrivo altro che silenzio, io che riempio pagine di quel che non ha ordine quando in realtà c’è da sapere molto per essere all’altezza di ignorare ciò che ferisce, però non m’importa di essere incomprensibile… io sono sempre sul ciglio dove avviene la caduta, soffro di vertigini eppure ancora resto in piedi.
Mi alzo tutti i giorni con la consapevolezza di voi che nell’altro silenzio mi spiegate l’amore, quello che non si perde ad ogni millimetro, che non si spaventa se l’ago della bilancia si capovolge, si ricomincia, ci si aiuta, il crollo attende invano.
Io e le mie gambe spaventate cerchiamo il senso del domani e lo trovo sempre qui, da voi, dove sono cresciuta, dove ho imparato che una cosa così fragile come l’amore, può resistere a tutto.
*
Auguri ♥️

 

[23 maggio anniversario mamma e papà]

Auguri Mamma

 

Uno dei miei difetti più grandi è parlare troppo. Non sono una di quelle persone che se gli chiedi una cosa rispondono a monosillabi no, io te la devo spiegare tutta la storia. Mi rimprovero sempre dopo dicendomi che sono stupida che dovrei stare zitta che non serve neanche dirle molte cose, perché poi quelle veramente importanti quelle da dire davvero non le dico mai, tipo ti voglio bene o sei speciale oppure ho voglia di abbracciarti e farlo davvero. Mia sorella me lo ripete sempre: “abbracciale le persone, diglielo ti voglio bene che la vita è breve cazzo” e lei lo sa meglio di tutti. Però io sono anche quella che non dà mai ascolto, che ha la testa dura, che quel tipo di consigli non puoi ascoltarli così, devi aprirti al mondo per gesti che sembrano banali e invece no. Beh insomma negli anni non ho capito tanto bene ancora questo fatto di essere madre, se sono brava o no se riesco ad essere davvero all’altezza di questo ruolo così importante, però guardo la mia e penso a tutto quello che le devo (le ore d’aria anche adesso sono fondamentali), penso a tutte le volte che vorrei abbracciarla ma non lo faccio, penso a quanti ti voglio bene ho tenuto in bocca senza dirle. E questo le madri lo sanno lo stesso, lo hanno sempre saputo e nonostante tutto continuano a prendersi cura di te, di tutto ciò che le circonda con l’amore di chi sa.

[E non vorrei arrivare tardi a dirti che ti voglio bene, anche se non lo dico mai, anche se lo sai]

Auguri Mamma

©LaScrittoressa

Certi luoghi

 

Esistono luoghi in cui piangi sempre un po’. Te lo ricordi quando ci andavi a piedi quando le feste, gli inverni le estati con il nonno che s’è fermato lì, adesso hanno aggiunto tanti posti quanti sono gli anni passati, le piogge cadute, quell’accartocciarsi di certe stagioni, ti torna alla gola. Oggi il cielo è senza colore, mi porto avanti il dispiacere nei vari vicoli colorati dai fiori messi per la festa. Gli stessi sguardi fermi a dirti tu che fai? È tutta una questione di fortuna, goditela finché ce l’hai, il resto sono tutte scuse.
Ma chi se ne accorge?
Tu no, no perché chi come te non divide la parte intera dai cocci fatica ad esistere, chi come te sbaglia le parole gli affetti i luoghi, sta come lei, quella madre in ginocchio di fronte la sua croce bianca, attenta alla fila per colore dei fiori da mettere, il suo ordine esatto, la mano a pulire la foto, quei gesti materni meccanici e poi svanire nello spazio minuto di un tutto in cui i colpi ti attraversano o rimangono dentro non fa la differenza, il tuo sguardo è lento, indiretto, indifferente, incosciente. Ti porti dietro una borsa di pezzi che tieni chiusa perché la roba rotta non s’aggiusta mai del tutto e ogni giorno ricominci, ripensando a quando il peso era leggero, i giorni lunghi, le cose intere e nell’orto c’erano sempre le fragole.

©LaScrittoressa

[my photo – cimitero Potenza Picena]

Resto qui

Te ne sei andato così come eri arrivato, in silenzio, con una sigaretta in bocca.
Eri tutto quello che mancava, un tempo ritrovato sul palmo della mano, l’abbraccio sicuro di chi resta, la voce familiare nei luoghi vecchi quelli che tu sai, che tu conosci perché c’eri.
Avevamo riso di noi, di ieri di un tempo alternato, disfatto, gli anni passati intanto che la vita accadeva; ti avevo ritrovato nel silenzio delle cose intorno, nelle lettere in fila, le parole una dopo l’altra tra i racconti della vita che va così così e tu come stai perché non ti fermi, con chi stai non sparire mi manchi. E il mare all’alba senza nessuno, sulla riva a calciare l’aria sottile, leggera quanto le onde, tu che mi dici te lo avevo detto che era bello, certo che lo sapevo, lo so ancora. Tu non sai più me invece, non sai che ti avrei tenuto per mano mentre ognuno avrebbe pensato ai fatti suoi; non lo sai che mi sarei presa cura di te mentre ognuno avrebbe continuato la sua vita, non lo sai quanto stai ancora dentro questa mezza me che sorride, che continua a guardare dritto, a respirare piano, piano piano su questa pioggia secca che schiaffeggia l’asfalto.
Ti guardo sparire sulla strada stretta, guardando avanti questo mondo grigio a tratti intero, mi sento un po’ stupida adesso, l’aria ha cambiato verso, mi tocco i capelli e no, non voltarti perché poi scompaio anch’io.

©LaScrittoressa

Photo by @kulturtava on twitter

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Mentre la pioggia

Avrei avuto i capelli lunghi e ad ogni bacio li avresti spostati dietro l’orecchio sinistro, mi avresti tenuto le mani per dirmi di non aver paura, lì dentro sarei diventata piccola piccola per essere raccolta. Avrei corso sulla riva del mare anche con la pioggia, avresti corso per raggiungermi per farmi ballare mentre la gente ci avrebbe guardato ridere ancora, saremmo stati invincibili instancabili incredibili, avremmo continuato a vivere così, guardandoci negli occhi senza cadere, bevendo dalla stessa bottiglia la birra sul divano. Mi avresti fatto accendere la sigaretta dal tuo accendino guardandomi negli occhi e io avrei sorriso ai tuoi tutte le volte; mi avresti accompagnato in questa metà della vita in cui le scelte sono difficili, saremmo stati quelli che non si fanno promesse ma che fanno del tutto per non deludersi mai.
Invece il peso di tutti i sì ha curvato le spalle, c’è soltanto un ritrovarsi nei luoghi vecchi, quelli in cui in silenzio torni ogni tanto per non sentire oggi tutto il male alle ossa.

©LaScrittoressa

www.lascrittoressa.it

(Ph @kurturtava on twitter)

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