Di quelle…

di quelle

 

Di quelle lune, di quelle sere, di questa estate.

Di ritagli incollati, di urgenze accantonate, di nuovi domani pure se uguali, di fatto, ai ieri.

Di giorni in cui i momenti sbagliati, i luoghi, i gesti e le voci troppo alte chiudevano l’aria, a coprire fumo. E ancora il nodo, dal cappio stretto non scioglie…

Il dolore sparpagliato, pezzi di vetro che a muoversi troppo tagliano ancora.

Quest’aria nuova però, medica il silenzio imparato, cura ferite a sangue fermo ed io, continuo a camminare.

Continuo a credere che quando finirà la sua risata, vedrò passare questo tempo senza incrinature, vedrò lei, di ritorno dal suo fare, con in tasca quello che le spetta.

Non voglio il resto. Solo indietro ciò che ognuno da.

(Paragrafi)

Married

married

 

Promesse

Una metà, un due che completa l’uno più uno.

Tempi e luoghi a creare un giorno dopo giorno che cresca, con la vita che ti continua, dentro, negli occhi dei figli e nei rossi a sera, le cicale al sole, il silenzio alto della notte, a rinascere, a ripeterti, che l’amore, lo devi per forza vivere –

ed il suo ricordo, legarlo al dito.

 

2 agosto 2015

 

#married

Respiro

Respiro

 

Respiro

davanti al mare Respiro

ingoiando l’aria a grandi sorsi che entra dentro e si sparge, negli occhi, nello stomaco, riempiendo vuoti lasciati da lacune, assenze, mancanze.

Riprendo

la stessa aria che non entra davanti alla montagna, dove il respiro si ferma sui polmoni, bruciati, dalle menzogne che contano ogni giorno parole sputate, utilizzate soltanto per distruggere, ciò che non costruirà mai chi le lascia. Consumano, logorando fegato e lasciando scivolare via fotografie mai scattate, perse, in quei momenti unici, diventati ciò che non si è saputo vivere nel giusto tempo.

Rimango

comunque in questo spazio, nuova come ogni giorno e senza inganno,

sarà rinascita, che mette luce tra le mani, un filtro, che incatena e forse, l’anello, rosso, che più non distrugge.

(Paragrafi)

Parentesi

Parentesi

Parentesi

di sole dopo un temporale,

di parole tue lasciate nella notte

e di rossi,

come di maggio.

 

Come sono rossi i rossi di  maggio. Diversi dal rosso di giugno, più chiaro, sfumato appena dal viola, quel viola delle gocce rimaste tra i petali dopo le piogge.

La sua forma, senza odori.

Come parole, lasciate lì, di notte, a raccontare storie, silenzi e paure di non vissuti, di chi poi? Di quel “Noi” immaginario, di un’amore rimasto segreto, che non muore perché mai nato. Un’amore fatto di istantanee scattate su frasi scritte, sussurrate appena tra l’aria fresca di aprile, un aprile troppo giovane, un sole troppo freddo per crescere.

Rimane, così rimane, non si cancella, non s’arrampica, non controlla.

Non ritorna, ormai, indietro, lo vedo sfocato ogni giorno, tra le pagine bianche e sfondi neri di macchie senza risposte.

 

(Paragrafi)

Luglio

Luglio

 

Ritorna luglio, dopo sedici anni e non ricordi come eri.

Vecchie foto sgualcite dal tempo ormai diverso, stravolto, calpestato, deluso, rifatto, rimescolato e tra poco, con un altro vestito, un altro giorno.

Di quel tempo ricordo il caldo, l’afa più o meno uguale che qui dalle nostre parti stratifica. Ricordo i pini e l’odore dei campi vicini alla Chiesa, nascosta, in fondo, il viale.

Questo suono di cicale rimasto dentro, come polvere sugli occhi, come un trattenere il fiato, come un non chiedersi il giusto e “quello sbagliato”.

M’affaccio dalla mia vecchia casa, butto fuori scanzonate preoccupazioni, l’aria si ferma e i giorni rotolano come sbattendo contro i marciapiedi che ogni tanto, ne rallentano la corsa.

Sarà diverso,

sarà in ritardo,

sarà come c’era scritto.

Sarà quel tempo che mi spetta, sarà il disegno e avrà i suoi colori, bianchi, come i fiori d’arancio che non colsi.

(Paragrafi)