“Pesa, il nostro noi,
sopra un tempo che rimane,
la misura di una vita scalza
e l’anello, sulla bilancia.”
Di ogni cosa, un peso.
Leggerezza dei vent’anni quando la misura mai ti frena, quantificarla oggi sui quaranta, non gestiti, arrivati come un fermo.
Raccogli pezzi, in sacchi chiusi, fuori casa. Poi fantasmi ai vetri che battono di notte, quando la luce muore e non c’è più confine.
S’amplifica il suono, come un bemolle tagliato e ritorni bambina,
con le scarpe slacciate, la gonna corta, ad inciampare su sassi,
grossi come paure
dentro vuoti a perdere.
(Parentesi)