Mattine
che si attaccano ai vetri.
Ci appoggi la fronte
e in un attimo, l’arrotolarsi
della vita – tutta –
appena sotto, proprio tra le luci.
Non c’è silenzio.
Mattine
che si attaccano ai vetri.
Ci appoggi la fronte
e in un attimo, l’arrotolarsi
della vita – tutta –
appena sotto, proprio tra le luci.
Non c’è silenzio.
Da qui, fa meno paura.
Da qui marzo, ha mattine che non ricordi.
Da qui, vedi il tempo scorso agli angoli dei muri.
Le mie pagine bianche –
un ostaggio senza nome,
un po’ come il mare a marzo
quando il vento lo tiene
e mischiandolo
scuote l’orizzonte.
A volte, è tutto nella testa. Vuoi crederci e sperare di essere in salvo, quando in realtà è soltanto un incontro di solitudini.
‘Prendere quello che viene ogni giorno, sfidarlo un minuto alla volta con coraggio, la pazienza di affrontare la vita-
il resto, sono solo scuse’