(di concorsi e poesie 🤍)

Sono stati giorni lunghi e negli ultimi mesi non ho avuto molto tempo per raccontarvi tutte le cose che si sono accavallate settimana dopo settimana. Però ecco, ci tengo davvero a condividere con tutti questo progetto che da più di due anni avevo intenzione di realizzare e con l’aiuto di Monica Capozza, finalmente, ha visto il successo e la luce!Ringrazio gli alunni che hanno partecipato, che si sono cimentati in questo tripudio di versi, pur non essendo ancora sicuri da dove iniziare, ringrazio gli insegnanti che li hanno aiutati nella presentazione dei lavori e dei testi, per l’impegno e la pazienza. Ringrazio inoltre l’assessore e il Comune per il supporto.Ma, vorrei dirvi di più, qualche parola magari, su questo concorso di poesia.Perché un concorso di poesia e non una borsa di studio ad esempio?Come già scritto nel bando che era stato presentato a scuola, in ricordo della maestra Rosella Monaldi, dalla sua grande passione per l’insegnamento, dal profondo amore verso tutto ciò che è cultura, […] è nata l’idea di ricordarla, esprimendo i suoi valori attraverso questo concorso di arte e versi.Ma la poesia non è soltanto una forma d’arte, dico io, spesso viene intesa come qualcosa di molto lontano e incomprensibile, in realtà, guardando bene dentro di noi, non vediamo forse una specie di inchiostro che abbiamo in circolo che non vede l’ora di uscire? Attorcigliandosi in una nota sul telefono, o un messaggio che stiamo scrivendo, ad esempio. Troppo spesso invece rimane dentro formando un nodo. Ho preso in prestito le parole di Isabella Leardini, scritte in un libro dal titolo Domare il Drago, dice anche, La poesia è fisica quanto le lacrime o una risata, è un istinto innato della parola, lo stesso che all’inizio ha dato i nomi alle cose e il ritmo alle preghiere. Quando arriva ci attraversa. La poesia dice la verità, ma la dice in modo obliquo, quindi ecco, quando vi dicevo che è un modo di guardarsi dentro, di ascoltarsi, significa non solo dire la nostra verità, vuol dire dirla nel modo più perfetto che conosciamo, vuol dire anche vederla, pronunciarla come in un’altra lingua. Scrivere poesia è una trasformazione.Mi sono presa la libertà di lasciare questi versi, quel giorno, alla platea, tratti dalla raccolta Dissociazione Elementare:“Alcune verità le assorbi lentamente, sono come un veleno a cui non c’è un antidoto. Eppure riesci a salvarti, cambiando sangue ogni due stagioni, addomesticandoti in silenzio, tra l’urto delle cose.”.Possiamo dire, allora, evviva la poesia?🩷

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https://junior.cronachemaceratesi.it/2024/05/22/concorso-di-poesia-sullamicizia-per-ricordare-la-maestra-rosella-monaldi/82007/
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