In questi mesi non ho avuto molto tempo per riflettere, sono ritornata indietro, fin dentro lo spettro del mestiere ritrovato. Mi sono resa conto di quello che mi aspetta, della lentezza a cui tornerò per riscrivermi e morire di nuovo, ripetutamente.
Ci sono ancora dei giorni che avanzano, pezzi di mare e ombre che resteranno sotto la sabbia. C’è questo vento adesso, è rimasto nella testa, ci sono delle nuvole rotte, la finestra sul paese, le prugne dell’albero storto che vanno via dai rami. Faccio fatica a dirmi salva, cado ancora sulla discesa che capita ogni volta, non mi imparo a memoria, no. Lo scavo è un cantiere infinito rimasto sulle cose, un muro strappato senza un cancello da aprire.
Poi, ricostruire, con la mano davanti, l’ombra spezzettata.
Ritornare, ma.
Con la schiena dritta e questo sguardo qui.
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#frammenti