Di giochi rimasti in silenzio e Ottobre sullo sfondo.
C’è qualcosa, di dolcemente delicato, nei giochi rimasti all’aria salmastra a fine stagione. Un silenzio interrotto solo dal mare e da chi passa per non voler sparire. Perché le spiagge, nel loro spazio, ti rimettono in piedi. Tu guardi in lungo e in largo e respiri. L’aria che ti entra è bagnata, sa di sale e cura ogni ferita.
Questo, è il mare che amo.
In questa stagione ha i colori più belli perché spezzati, confusi, indecisi, piegati, dalle ore, da ottobre, da chi non lo usa più
e silenzio…
Un silenzio che ricompone, rinsalda, ripristina, si ripete.
Ritorno a ferite chiuse, cicatrizzate da questo sale invisibile nell’aria.
I giochi fermi, in attesa e la sabbia spessa, appesantita dai piedi, troppi, che l’hanno calpestata.
Guardo qualche altro nessuno e traverso la strada che divide il mio mondo.
(Paragrafi)