Quei passaggi che specchiano l’ovest e respiri già lo spazio lungo dell’estate, quei silenzi sfrangiati dalle cicale che odorano di grano colto.
Ci sono luoghi in cui il sentirti a casa è un ritorno indietro, a quando volevi lasciarla per conoscere il mondo.
Oggi che sei più di ieri con meno tempo, hai più parole spese e immagini impresse che colorano le mattine ai paesi non tuoi. Sorrido, per non permettere a nessuno di compatire, perché non voglio chiedere, non mi accontento.
Sono l’altra parte che aspettava, stanca di farlo.
Ritorno nel gioco, sono mancata per un po’ di tempo, riemergo e prendo fiato, piano, a piccoli sorsi per non esagerare.
Sarà il dopo di “quel tempo che precede”, da qui in poi.
(Paragrafi)
(luglio 2015)