#alfabetoebraico
Imparare come una preghiera/
il vivere storto che non può alzarsi
se non / per dissociazione/ ma tu insegnami.
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Ma cosa vuoi che ne sappia io.
Io sono quella che cerca di imparare, quella
che non capisce fino in fondo, perché non può
esserci tutto questo niente, tutto questo spreco
d’amore che non salva mai nessuno.
Dimmelo tu come fai, a farti insegnare la pace dello stare
la benedizione dei giorni uguali mentre fuori esplode il mondo.
Cosa contengo te lo ripeto in ogni riga, in ogni lettera
di questo alfabeto che mi somiglia, che mi ripete.
Non sarò mai insegnante io, rimango studentessa attenta
indisciplinata e incostante, resto nel banco in fondo,
ho perso il filo, la conoscenza sfacciata, non sono più tornata.
Ho formato una classe storta adesso, non sono brava
neanche come capoclasse. Guarda come
fanno tutti, mi dico,
basta non aver paura, che ci vuole, ma vedi – la verità sta tutta nelle prove –
in questo mondo qui io, non riesco a viverci senza la mia dissociazione.
Ritento.
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