#dissociazioneelementare

~l’appuntamento 📖

Per questa prima domenica di dicembre, Diana (che ringrazio), ha deciso di accogliervi con delle poesie sparse in bottega.

L’ospite sarò io, che vi farò compagnia con un sorriso e le mie strampalate poesie sparse in ogni angolo di questo splendido e magico luogo! @santo_legno_la_poupee_ceramic

Quindi, ricapitolando, domenica 04 dicembre venite a trovarci in mezzo a tutte queste cose bellissime e un po’ magiche. 💛🌟

Pomeriggio 17-20
Via Buozzi 55/57
Civitanova Marche (Mc)

Vav (secondo ciclo scrittura ebraica)

Vav 2

(secondo ciclo scrittura ebraica/un anno dopo)
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L’avevo chiusa, la pancia pensavo. Invece, questo ventre rimasto aperto è diventato colpa
da sigillare, per forza, con la chirurgia. Aspetto ancora una redenzione che arriverà tardi, lo so
nel momento in cui avrò smesso di contare perché dalla parte giusta sarà caduto ogni sguardo.
Lascio il segno incompiuto così come rimarremo noi, incompleti e non benedetti, mai perdonati
Maledetti. Troverò il disegno giusto, l’inchiostro scuro dal tratto sottile, un filo spinato che tu non vedi,
la misura di una distanza che non hai mai saputo calcolare. Ecco allora che riscrivo gli anni
sulle stesse lettere, le coniugazioni a testa in giù, tutti i segni della punteggiatura come aghi
rimasti sulla pelle. Sulle mani no, soltanto ferite da tagli vivi, loro sanno tutto restando in perpendicolare.
Io, sradicata ma in equilibrio su questa terra graffiata dal silenzio delle iene, cerco di tenermi pronta
sempre in partenza, da dove non tornerò, da dove fuggitiva credevo di trovare una tregua, di me, da me.
Adesso, gli alberi hanno fatto cadere foglie e noci, c’è un riordino del tempo, dei posti, dei crocefissi appesi
Nel vuoto cavo ho messo i crisantemi, sul tavolo una rosa rossa. Il sale grosso sparso sul viale.

#Alfabetoebraico2
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He (secondo ciclo di scrittura ebraica)

 

He (secondo ciclo, scrittura ebraica)
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Ne rimane poco di silenzio adesso. È necessario dirle, come stanno davvero, le cose, ché le apparenze ormai
hanno consumato perfino le loro stesse bugie. Guardo gli anni con la consapevolezza di non voler rimediare
anche se queste lettere lo fanno. Il rimedio è fatto di parole giuste, di nomi esatti mentre qui si omette
si dice solo perché si deve. Di tutti i numeri rimaniamo un conto sbagliato, tenuto insieme con la fatica di chi non ci riesce.
A volte si rinasce soltanto dopo la morte di qualcos’altro, nel frattempo si sta come i cimiteri, ricordati soltanto all’occorrenza.
Non è marzo stavolta, ma un novembre in ritardo, fuori da un’abitudine che scolora piano. Non siamo quel numero perfetto,
siamo uno con uno, con tre più uno e per differenza, rimanere sempre quattro, alla fine, dimenticati e dimenticanti,
in un tutto che si ostina a cancellarci. Eppure. Continuiamo a passo svelto, cercando di salvarci.
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#alfabetoebraico2
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(parlare del librino, in una intervista alla radio)

https://www.mixcloud.com/radioserena/volti-al-futuro-con-silvia-gelosi-051122/

 

In questo link, l’intervista a Radio Serena che ringrazio. Grazie anche a Maria Lampa, alla sua lettura, per avermi dato la possibilità di parlare di questo libro con tutta l’emozione che contiene la bellezza di vederlo camminare da solo nel mondo.