Percorsi

Percorsi,

percorsi mille volte, eppure ogni volta diversi, di colore, di stagione, di te che ti “senti”, di te che ti riprendi, ogni pezzo perduto.
Cogli questa fine d’ottobre nei tratteggi d’asfalto, nella sfumatura rossa della discesa, nei tagli della luce a cadere sul mare. Perché visto dall’alto e’ come una certezza, un posto al sicuro, dove anche chi pesca non prende niente di te…
Io non sono di qui.

E non puoi dire che sei di un posto se non hai almeno un defunto al cimitero dove vivi.
Io sono di là, dove anche mio nonno da quel piccolo posto guarda l’orizzonte. Arriva l’odore di sale e l’aria leggera. Io sono quel piccolo borgo in cui sono nata, rimasto stretto, rimasto vuoto, rimasto lontano, dove ogni volta tornando mi sento un po’ me com’ero quando non ero ancora io e torno indietro,

quel poco che serve, quel tanto che basta,

come una preghiera,
come nuda, davanti un ricordo che ti veste.

(Paragrafi)

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