Non puoi parlare della Luna dopo Leopardi.
Tutto cadrebbe nella banalità.
Puoi vederlo come un sorriso, appeso ai margini di una sera di dicembre.
Non sembra ancora Natale, fa lo stesso freddo, ci sono le stesse luci, la stessa neve sopra le cime eppure, è come se mancasse l’entusiasmo che si aveva un tempo.
Non cambia, il tempo, cambiamo noi con il tempo che passa, quando ci attraversa o ci lascia, quando ci ferma o quando non si accosta. Quando vuoi che torni e invece svanisce.
Forse bisogna guardarlo, vederlo, tenerlo, volerlo, prenderselo. Ognuno come può, come deve, come vorrebbe.
Magari prima di sera, prima del buio, prima di lei, la notte, che lei si porta via tutto con la sua prepotenza e convinzione di lasciarti sveglio a ricordare ciò che avresti dovuto o voluto invece…
No. Di notte io voglio un ricordo, il ricordo di un momento in cui quel tempo è stato mio e aver creato ciò che vorrei.
(Paragrafi)