Qof
Diciannovesima lettera
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Cerco lucidità oltre la dissociazione
La memoria vecchia non ancora digerita
Vacillo e poi, persisto.
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Guardami
sono come la terra, rattristata e sfinita
la saggezza calpestata, la foglia schiacciata,
la pioggia non le ha negato il pretesto, stanotte.
Mi cerco lucida tra la follia scura, il buio a volte cancella
il paradosso di questo stare. Continuo a dissociare
lo spirito dalla materia e non c’è diporto nell’imitazione.
Le cose uguali i gesti ripetuti come la memoria che torna
vecchia, non digerita, non assimilata. Non mi discute
l’opinione rozza, nessuno sa, nessuno può capire.
Che restino loro, santi, senza preghiera alcuna
sono stanca ma lo tengo stretto questo male.
Vacillo e poi
Persisto.
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#alfabetoebraico