Ci si arrangia, ci si organizza, si cerca di sorridere proprio al di là di quel nonostante tutto che fa paura.
Ci sono situazioni nella vita che devi superare, ogni giorno la stessa vita ti mette alla prova e tu resisti, ti pieghi, non puoi spezzarti quando hai dei figli, non puoi concederti il lusso di abbandonarti all’angoscia perché devi avere un sorriso di scorta ad ogni loro sguardo.
Puoi piangere solo di notte, quando vegli, per sicurezza, per non farti trovare impreparata al costante appuntamento con questo instabile movimento che fa vacillare ogni certezza. Piangi perché non sai che cosa accadrà ancora, se finirà, se ritornerà come prima, o perché sai che niente sarà più lo stesso, in ogni caso, è un lusso che puoi concederti quando le luci sono brevi e nessuno ti vede, perché devi fare anche coraggio agli altri, perché con la pancia di sette mesi se sorridi tu magari riesci a farci credere anche qualcun altro.
Fuori tutto è diverso, persino l’aria, calda a novembre, un cielo chiaro, che mente, che aspetta.
Quando ti ferisce la terra, la tua, non è come la fine di un amore, non puoi odiarla, cerchi di capirla, cerchi di tenerla nonostante si allontana, si sfalda, si apre, scende, cede, ti squote tutti i progetti di una vita intera, i sogni, le aspettative, gli spazi, i luoghi.
Ti ritrovi in un posto nuovo, cambiato. Ti ritrovi cambiata anche tu. Guardi la distruzione e pensi che forse potrà essere più bello non appena rimesso a posto, magari con qualcosa in più. Poi trema di nuovo, ma non rinunci, ti aggrappi a quello che hai avuto sempre dentro: la tenacia delle tue origini da cui non ti stacchi, non te ne vai, ti tiri su le maniche e riparti.
Come è stato scritto in questi giorni, saremo testardi, ma è proprio questo che ci ha dato la forza di ricominciare ogni volta, che poi sia il tartufo, i vincisgrassi, il ciauscolo o il varnelli (come citato da Valentina Palmarucci ) poco importa.
Mi piace pensare che l’amore per questa terra la fermerà prima o poi.
E a gennaio l’altro mio bambino che nascerà saprà già che niente è gratuito, che la tranquillità te la devi sudare e lo stare in bilico su quel famoso filo della vita potrebbe averlo imparato già da dentro la pancia in questi mesi e dai suoi fratelli invece l’insegnamento ad aggrapparsi e non mollare mai.
Impari a tenerti forte, impari la forza di una stretta che protegge.
Forse il segreto sta proprio nel non stancarsi di ricominciare e la forza, tutta, nel crederci ogni giorno.
(Parentesi)