Te ne sei andato così come eri arrivato, in silenzio, con una sigaretta in bocca.
Eri tutto quello che mancava, un tempo ritrovato sul palmo della mano, l’abbraccio sicuro di chi resta, la voce familiare nei luoghi vecchi quelli che tu sai, che tu conosci perché c’eri.
Avevamo riso di noi, di ieri di un tempo alternato, disfatto, gli anni passati intanto che la vita accadeva; ti avevo ritrovato nel silenzio delle cose intorno, nelle lettere in fila, le parole una dopo l’altra tra i racconti della vita che va così così e tu come stai perché non ti fermi, con chi stai non sparire mi manchi. E il mare all’alba senza nessuno, sulla riva a calciare l’aria sottile, leggera quanto le onde, tu che mi dici te lo avevo detto che era bello, certo che lo sapevo, lo so ancora. Tu non sai più me invece, non sai che ti avrei tenuto per mano mentre ognuno avrebbe pensato ai fatti suoi; non lo sai che mi sarei presa cura di te mentre ognuno avrebbe continuato la sua vita, non lo sai quanto stai ancora dentro questa mezza me che sorride, che continua a guardare dritto, a respirare piano, piano piano su questa pioggia secca che schiaffeggia l’asfalto.
Ti guardo sparire sulla strada stretta, guardando avanti questo mondo grigio a tratti intero, mi sento un po’ stupida adesso, l’aria ha cambiato verso, mi tocco i capelli e no, non voltarti perché poi scompaio anch’io.
©LaScrittoressa
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