Un filo di foschia sul fondo del mare ed è ancora estate.
Nella discesa, a costeggiare le vigne, senza più peso e la strada, di sempre, percorsa meno.
Gli odori arrivano anche a vetri chiusi, perché impressi nella mente, negli anni, nei giorni.
Tornano, immagini, viste dai fogli e noi dentro una fotografia, in queste righe, a macchiare il bianco, sporca quel liscio fluire d’asfalto, quando s’arrende a notte, quando la sbavatura dell’ultima luce confonde il rosso strisciato dal nero che arriva.
Tornare, restare, dove porti il tuo tempo, dove lasci il tuo cercarti, dove hai smesso di voltarti.
Casa.
Senza aggiungere che sei già migliore, quando hai capito la tua.
(Paragrafi)